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Sondrio, 20 ottobre 2012 - Davide Callina condannato a 4 anni di reclusione e al pagamento di 4.200 euro di ammenda per detenzione, porto e ricettazione d’arma da fuoco e per danneggiamento seguito da incendio, assolto dall’accusa di tentata estorsione; il co-imputato, Gianfranco Gandelli, assolto da tutti i reati ascrittigli. Si è chiuso ieri pomeriggio il primo grado di giudizio nei confronti dei due valtellinesi a processo a seguito dell’inchiesta avviata e conclusa dalla Squadra Mobile sondriese chiamata "Cantieri in fiamme".

 

Callina, 30enne imprenditore di Castione era accusato della detenzione, del porto e della ricettazione di una pistola che gli investigatori avevano trovato nella sua abitazione dopo che avevano ascoltato le telefonate intercettate nelle quali parlava di uccidere con l’arma un direttore di banca e lo strozzino che lo stava tormentando. Fu proprio quando venne arrestato per la pistola, febbraio 2008, che l’imprenditore confessò, per poi ritrattare, di aver dato fuoco insieme a Gandelli (42enne meccanico di Postalesio) a tre escavatori, due della Tmg Scavi, che accusava di "pilotare" i bandi di gara per le opere pubbliche e con la quale aveva quindi dei dissapori, e a uno della ditta Valena, colpita per errore.

Da qui l'accusa di incendio doloso, che i giudici Barabara Licitra (presidente del collegio), Carlo Camnasio e Barbara Della Nave hanno derubricato in danneggiamento seguito da incendio, che è valsa la condanna per Callina e l’assoluzione per Gandelli. Tre, in particolare, i roghi contestati ai due imputati: il 16 settembre 2007 le fiamme distrussero un mezzo della Tmg Scavi ad Ardenno, l’11 novembre 2007 venne distrutto un escavatore della Valena a Mantello, infine il 30 dicembre 2007 un incendio colpì un altro mezzo della Tmg, questa volta in Valmasino.


L’ultimo capo di imputazione per entrambi era invece estorsione: secondo il pubblico ministero, Stefano Latorre, i due avrebbero infatti agito per estorcere denaro a Guglielmo Trivella, titolare con la ex moglie della Tmg, e non per vendetta come indicato nella sua confessione ritrattata dal 30enne. Sia Davide Callina sia Gianfranco Gandelli sono stati assolti da questa imputazione per non aver commesso il fatto.


I giudici hanno sostanzialmente accolto le richieste dell’avvocato difensore di Gianfranco Gandelli, Antonino Rossi, mentre il pm nei suoi confronti aveva chiesto 3 anni di reclusione e il pagamento di 1.500 euro di multa. Per quanto riguarda invece Davide Callina, il collegio ha sposato le richieste del pubblico ministero, che aveva chiesto 4 anni di reclusione e 2mila euro di multa. Anzi, la condanna è stata anche più pesante di quanto ci si potesse aspettare visto che tre dei capi di imputazione sono stati derubricati e per uno, quello più grave, il giovane imprenditore di Castione è stato assolto.

di Susanna Zambon


http://www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/2012/10/20/789545-sondrio-callina-ruspe-bruciate.shtml

 

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